(Teleborsa) -
La febbre da M&A continua a sostenere i listini europei, tutti positivi a metà seduta anche se al di sotto dei massimi intraday a causa delle
ultime notizie giunte dall'Ucraina che fanno presagire un ulteriore inasprimento dei rapporti tra Kiev e la Russia.
A dare linfa alle Borse i rumors sul possibile
acquisto di Alstom da parte di General Electric, ennesimo segnale della
ritrovata vivacità delle corporate dopo i deal tra
Novartis e GlaxoSmithKline e tra
Valeant e Allergan.
Da segnalare anche le ottime trimestrali di
Apple e
Facebook, l'
IFO tedesco migliore delle attese e le
dichiarazioni di Mario Draghi su inflazione e stimoli all'economia.
Buoni segnali sono giunti anche dalle
periferie dell'Eurozona, in particolare dalle aste di titoli spagnoli e di
CTZ e BTPei italiani.
C'è attesa ora per i sussidi alla disoccupazione statunitensi, mentre i
futures USA si muovono in rialzo, soprattutto quello sul Nasdaq, facendo presagire un avvio in verde per Wall Street.
Sostanzialmente stabile l'
Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,382. Vendite diffuse sull'
oro, che continua la giornata a 1.272,2 dollari l'oncia. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) mostra un timido guadagno e segna un +0,35%.
Sui livelli della vigilia lo
Spread, che si mantiene a 157 punti base.
Tra gli indici di Eurolandia, ben impostata
Francoforte, che mostra un incremento dello 0,71%, mentre
Londra avanza dello 0,7%. Ottima Parigi con un +1% grazie soprattutto al rally di
Alstom.
Segno più per il listino italiano, con il
FTSE MIB in aumento dello 0,85%.
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, su di giri
Saipem in attesa della release del bilancio ma anche per il fermento generato dal possibile deal tra GE e Alstom, che potrebbe in qualche modo influire sui piani di cessione di alcune controllate del contractor italiano.
Acquisti a piene mani su
Banca Popolare dell'Emilia Romagna in un comparto bancario ottimamente impostato. In luce anche il
Banco Popolare che ha da poco comunicato la
chiusura anticipata dell'offerta dei diritti inoptati.
Tra i più forti ribassi, invece, discesa modesta per
Azimut.