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S'inverte il trend: si riducono le cessazioni d'impresa

Economia
S'inverte il trend: si riducono le cessazioni d'impresa
(Teleborsa) - Buone notizie per le imprese italiane, che dall'inizio del 2014 hanno ridotto il numero di cessazioni a 24.490 imprese, a fronte delle 31 mila dell'analogo periodo del 2013. Si tratta chiaramente di una inversione di tendenza, scaturito dal rallentamento delle cancellazioni, dato che ha compensato fortemente il lieve calo delle iscrizioni. Questi i dati sulla nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre dell’anno fotografati attraverso Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere.

"La riduzione delle chiusure è un segnale positivo, le imprese cominciano ad avvertire che il vento dell’economia sta cambiando e cercano di restare aggrappate al mercato per cogliere le opportunità di rilancio dei consumi" ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "E evidente, però, che l’incertezza del quadro complessivo resta elevata e induce ancora tanti italiani a rimandare i loro progetti imprenditoriali. I provvedimenti economici in via di definizione devono sgombrare il campo da questa incertezza e restituire fiducia a chi vuole scommettere sull’impresa".

A fine marzo lo stock delle imprese esistenti si attesta a 6.012.366 unità, di cui 1.390.064 (il 23,1%) artigiane.

Guardando lo Stivale, tutte le regioni - con l’unica eccezione del Lazio, stabile - evidenziano saldi negativi, con in testa Friuli Venezia-Giulia (-1,17%), Marche (-0,81%) e Piemonte (-0,78%).

Tra i settori, saldi positivi si registrano unicamente nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.817 unità, per una crescita superiore all’1%), nell’assistenza sociale (+332) e nella fornitura di energia (+213).

Rispetto al trimestre 2013, pur continuando a far registrare un segno "meno" davanti al proprio saldo, i tre settori più numericamente più consistenti dell’economia evidenziano tutti un’inversione di tendenza, con perdite dello stock più contenute rispetto a dodici mesi fa: le costruzioni (-0,98% contro -1,40%), il commercio (- 0,45% contro -0,59%) e le attività manifatturiere (-0,65% contro -0,88%).
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