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L'ingorgo fiscale estivo mette sotto stress famiglie e imprese

Economia
L'ingorgo fiscale estivo mette sotto stress famiglie e imprese
(Teleborsa) - Sollevati dall'arrivo dei famigerati 80 euro in busta paga , gli italiani si preparano ad uno stress test domestico, perché fra giugno e luglio sono previste almeno 29 scadenze fiscali, per un gettito garantito allo Stato di oltre 75 miliardi di euro.



E' in arrivo un ingorgo fiscale, proprio all'inizio dell'estate e proprio quando le famiglie stanno prenotando le vacanze estive. Secondo i calcoli della camera di commercio di Mestre (CGIA), fra giugno e luglio, famiglie ed imprese dovranno versare nelle casse pubbliche, al netto dei contributi previdenziali, oltre 75 miliardi di euro in tasse, di cui 40 miliardi versati dalle famiglie e 35 dalle imprese. La stima discende da quanto pagato per Irpef, Irap e IVA nel 2013, cui si sono aggiunte le nuove imposte sulla casa (IMU e TASI).

Di qui l'allarme del segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, il quale ha affermato: "Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità c'è il pericolo che molte famiglie e altrettante piccole imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale".

Quali sono gli appuntamenti più importanti? A giugno si parte con Irpef ed Ires ed i contributi previdenziali, sia a saldo che in acconto, oltre al pagamento dell'IVA. Poi, ci sarà la prima rata dell'IMU, della TASI e, in molti Comuni, anche la rata della TARI, la nuova tassa sull'asporto dei rifiuti, anche se saranno i sindaci a decidere il numero e le scadenze delle rate. Per chi non riuscirà a sopportare tutto questo peso a giugno, potrà spostare a luglio il versamento delle tasse risultanti dalla dichiarazione dei redditi, con l'aggravio di uno 0,4%. Sempre a luglio, vi sarà il versamento Irpef dei lavoratori dipendenti e degli autonomi, i contributi previdenziali e il pagamento dell'IVA.

Che l'allarme sia concreto lo confermano anche i CAF, che stanno affrontando un vero e proprio superlavoro, non solo per le consuete scadenze delle denunce dei redditi e dei relativi modelli ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), ma anche per effetto delle nuove imposte sulla casa, come la TASI, sconosciute alle famiglie, tanto più che spesso i comuni non mandano nulla a casa.
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