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Riforme, PD e M5S faccia a faccia giovedì o venerdì

Politica
Riforme, PD e M5S faccia a faccia giovedì o venerdì
(Teleborsa) - Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio chiamano, il Partito Democratico risponde. Tutto, in nome della riforma della legge elettorale che, se tutto andrà per il verso giusto, potrebbe essere approvata entro la fine del 2014 con la benedizione di Forza Italia ma anche del Movimento 5 Stelle.
E' arrivata, puntuale, la riposta dei Dem alla lettera aperta inviata loro da Grillo e Casaleggio nella quale si invitava il Premier Renzi a fissare un incontro con i pentastellati per "convergere sulla legge elettorale".

Dal suo sito web il PD scrive ai parlamentari grillini: "Siamo d'accordo nell'incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere".

Quanto alle tempistiche di approvazione delle riforme costituzionali e del sistema elettorale, i Dem affermano: "Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all'eventuale referendum. Non dipende solo da noi".

Rilievi puntuali sono poi giunti sui dieci punti proposti dal M5S.

In particolare, il PD spiega che quello delballottaggio è un argomento molto importante. "Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell'Italicum il massimo è al 55%. Nella legge elettorale dei sindaci è il 60%. Come vedete si tratta di discutere delle soglie, ma se accettate il principio per cui un vincitore ci vuole sempre è un grande passo in avanti", spiegano.

Il premio di maggioranza? "E' condizione di governabilità. Se ci sono solo cinque parlamentari di differenza tra maggioranza e opposizione, la tenuta quotidiana della maggioranza parlamentare dipenderà dal raffreddore degli eletti", spiega il PD.

"Sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilità. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene così", si legge ancora, mentre "sulla riforma del Titolo V ponete una serie di considerazioni molto tecniche che saranno affrontate nel dibattito in Aula di queste ore".

"Sul Senato siamo d'accordo e anche questo ci pare un fatto non scontato e positivo. Ci pare che l'unico punto di discussione verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l'elezione di primo livello anziché con l'elezione di secondo livello. Come voi sapete l'elezione di secondo livello è il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto", argomenta poi il PD.

Per quanto riguarda l'immunità, che come noto i grillini vorrebbero abolire, i Dem giurano di essere pronti a discutere (anche con gli altri partiti) su questa "posizione molto seria dei pentastellati". "Come sapete noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l'arresto anche di nostri colleghi.

Voi ci assicurate che per qualsiasi procedimento già in corso contro parlamentari del Movimento Cinque Stelle rinuncerete all'immunità? Per noi è molto importante capire se su questo tema fate sul serio o no".

A questo punto, sembra tutto pronto per l'imminente incontro tra i due schieramenti.
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