(Teleborsa) - Tutti i
dipendenti del Parlamento non potranno percepire stipendi superiori ai
240 mila euro annui (netti). Lo hanno stabilito gli uffici di Presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama, riuniti in contemporanea, nelle linee guida approvate oggi.
Il nuovo assetto retributivo, spiega il Presidente della Camera
Laura Boldrini, è "in linea con il principio dei tetti massimi che vale per tutte le amministrazioni pubbliche".
Per ora si tratta solo di
linee guida per dare il via alla
trattativa con le organizzazioni sindacali. Trattativa che, ha tenuto a precisare la Boldrini, si avvierà immediatamente.
La decisione assunta oggi ha provocato
polemiche da parte di alcuni dipendenti parlamentari che a Montecitorio hanno urlato "bravi, bravi, bis" e "grazie" ai componenti dell'Ufficio di Presidenza che uscivano dalla riunione per fissare le suddette linee guida.
A tal proposito la Presidente della Camera ha commentato: "Spiace e rattrista che non lo abbiano capito quei dipendenti della Camera che stamattina hanno inteso contestare nei corridoi le decisioni che venivano prese dall'Ufficio di Presidenza. In contemporanea con la loro iniziativa, ben altra protesta veniva dalla piazza di Montecitorio, dove anche stamattina si sono radunati i lavoratori che lamentano il mancato finanziamento della cassa integrazione in deroga".