(Teleborsa) - Sembra proprio che siano tutti concordi sul fatto che quest'anno l'economia italiana strapperà la sufficienza per poi migliorare nel 2015.
L'ultima stima, tra le tante che si sono susseguite negli ultimi mesi (
Documento di Economia e Finanza,
ISTAT,
Prometeia e
Bankitalia,
Confindustria), arriva dall'
ABI.
Secondo l'Associazione bancaria italiana, che oggi ha pubblicato il
Rapporto AFO 2014-16, quest'anno, a seguito soprattutto delle dinamiche del passato, il
Prodotto Interno Lordo italiano salirà solo dello 0,3%, mentre nel biennio 2015-2016 la crescita aumenterà dell'1,3-1,4%.
Si tratta, come detto, di una view simile a quelle espresse in precedenza, fatta eccezione per il
DEF che, molto ottimisticamente, si attende per l'anno in corso un PIL allo 0,8%.
L'ABI spiega che la ripresa che attende il Paese dal prossimo anno spingerà la banche, patrimonialmente rafforzate e pronte agli esami europei, ad
aumentare i prestiti, pur ancora in presenza di un ammontare rilevante di crediti deteriorati. Ovviamente, precisa l'Associazione, l'espansione dei prestiti tenderà a aumentare quanto maggiore sarà la ripresa degli investimenti e la caduta della rischiosità.
Quanto all'
Eurozona, l'ABI crede che il
rischio deflazione possa essere combattuto con le
armi annunciate di recente dalla Banca Centrale Europea. I prezzi, dopo lo 0,9% di crescita di quest'anno, torneranno in linea con l'inflazione obiettivo (intorno, ma sotto il 2%).
Questo, assieme ad un ritorno alla crescita dell'economia europea, porterà ad una
ripresa del credito, che tornerà positivo già da quest'anno (+0,6%) per poi crescere successivamente ad un tasso medio del 2,1%.
Nel triennio di previsione, inoltre, la
redditività delle banche dovrebbe risultare in media pari all'1,7%, in termini di Roe.