(Teleborsa) - Redditività in forte crescita e requisiti patrimoniali in ulteriore miglioramento per
Intesa Sanpaolo, oggi all'appuntamento con i dati di bilancio.
Il
primo semestre si è chiuso con un
utile netto contabile di 720 milioni di euro, in aumento del 70,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, mentre se si esclude l'
aumento retroattivo della tassazione - dal 12% al 26% -
della plusvalenza registrata nel 2013 sulla quota detenuta in Banca d'Italia, il dato si porta a 1,2 miliardi. Balza anche il
risultato della gestione operativa a 4,434 milioni (+8,1%), mentre nel solo secondo trimestre il dato è stato pari a 2,412 milioni, il più elevato degli ultimi nove trimestri.
In miglioramento anche gli
interessi netti (+9,2% rispetto al primo semestre del 2013) e le
commissioni nette (+1,2%) mentre gli
oneri operativi scendono su trimestre ma salgono leggermente su semestre.
L'Istituto di credito ha poi confermato una
politica di accantonamenti "rigorosa e prudenziale" mentre a livello di
patrimonio sono stati rafforzati ulteriormente i coefficienti patrimoniali.
Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,9%, dal 12,3% di fine 2013, "livello top tra le maggiori banche europee ed equivalente a capitale in eccesso di circa 10 miliardi di euro", spiega la banca.
Per questo, si legge in un comunicato, "Intesa Sanpaolo è nelle migliori condizioni per essere tra le banche europee che usciranno vincenti dall'esercizio di Asset Quality Review e Stress Test".
Ottima l'accoglienza del mercato: dopo i conti il titolo
Intesa Sanpaolo è passato in territorio positivo e ora viaggia sui massimi di giornata con un guadagno del 2,15%.