(Teleborsa) - La
revisione dei criteri di calcolo del PIL da parte dell'Istat avrà effetti sugli indicatori di finanza pubblica (deficit e debito). Ad affermarlo è l'Istituto di ricerca economica
Nomisma, secondo il quale il rapporto
deficit/PIL scenderebbe dello 0,1%, in caso di
revisione al rialzo del PIL di un 2%.
Più forte l'effetto sul rapporto
debito/PIL che scenderebbe di 2,6-2,7 punti se ci si trovasse al 135%. Per Sergio De Nardis, capoeconomista Nomisma, il motivo dell'effetto amplificato su tale rapporto è che tale indicatore in Italia resta superiore al 100%, dunque, l'effetto sarebbe più che proporzionalmente positivo.
"Questi effetti - ha spiegato De Nardis - sono evidentemente rilevanti per la stesura del DEF" (
Documento di Economia e Finanza), perché andrebbero ad unirsi alla minor spesa per interessi, annullando l'effetto dell'
azzeramento del PIL e della
frenata dell'inflazione.
Intanto, il Tesoro ha annunciato ieri lo slittamento dell'aggiornamento al DEF dal 20 settembre al 1° ottobre. Una decisione che De Nardis definisce "non del tutto chiara" quanto alle motivazioni.