(Teleborsa) -
Warren Buffett è ben conosciuto negli ambienti finanziari per essere
uno degli uomini più abili di Wall Street, ma anche per aver sempre effettuato operazioni oculate e di grande successo. Il finanziere statunitense è anche salito agli onori della cronaca per aver
aspramente criticato il sistema fiscale statunitense, "troppo generoso" nei confronti delle società, e sostenuto, a più riprese, che i "ricchi" dovrebbero pagare di più. Ma che dire della sua partecipazione con un investimento di 3 miliardi
all'operazione di fusione fra Burger King e la canadese Tim Hortons? L'operazione sarà formalmente finanziata dal suo gioiello, la società d'investimento
Berkshire Hathaway, attraverso l'acquisto di
azioni privilegiate. Il problema nasce dal fatto che uno degli "effetti collaterali" dell'operazione è quella di portare un vantaggio fiscale in casa
Burger King.
La big dei fast food, infatti, realizzerà un'
operazione inversa, che porterà allo spostamento della sede legale in Canada. Questo significa che pagherà le tasse ad Ottawa, dove l'aliquota è pari a circa il 14%, ben al di sotto della media del 27% pagata sino ad ora agli Stati Uniti. La stessa Burger King, in realtà, ha
smentito che l'operazione sia di natura prettamente fiscale, affermando che la decisione è stata presa solo per "fruttare le migliori opportunità di crescita".
Dal canto suo,
Warren Buffett si è trovato "sotto attacco" da parte dei media, proprio per aver affermato in passato la necessità di contribuire con più tasse al risanamento dei conti pubblici di Washington. Ebbene, le critiche si sono trasformate in un fuoco di paglia, giacché
Berkshire ha assicurato che non avrà alcun vantaggio fiscale dall'operazione. Percependo i dividendi di una società estera pagherà, anzi, un'
aliquota più alta del 35%, che comporterà il pagamento di 50 milioni di dollari in più di tasse.
Messe a tacere le polemiche di prima istanza c'è anche da dire che
Buffett si è assicurato un cospicuo dividendo, che gli garantirà una
cedola del 9%, pari a circa 270 milioni l'anno. Vale la pena pagare qualche imposta in più.