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A Roma arriva la maxi tassa di soggiorno. Albergatori in rivolta

Economia
A Roma arriva la maxi tassa di soggiorno. Albergatori in rivolta
(Teleborsa) - Maxi rincaro per la tassa di soggiorno a Roma, a beneficio delle casse comunali, ma a scapito dei turisti, che si vedono prelevare in loco diversi euro al giorno a seconda della struttura ricettiva prescelta. Una decisione che non ha mancato di creare un certo sgomento fra i turisti, ma che ha fatto levare un coro di proteste da parte degli albergatori, che spesso vendono le camere a basso costo a causa della bassa stagione, del clima impietoso e della crisi.

Le tariffe. Da oggi 1° settembre, le tariffe variano dai 2 euro al giorno per chi sceglie il campeggio ai 7 euro degli hotel a 4-5 stelle. Un Bed & Breakfast invece costa circa 3,5 euro ed un agriturismo 4 euro, mentre un albergo a 1-2 stelle chiederà 4 euro ed un albergo a 3 stelle 6 euro. Il nuovo tariffario è stato approvato dall'assemblea capitolina lo scorso 24 luglio.

Le modalità. La tassa dovrà essere pagata direttamente alla struttura ricettiva con un contributo giornaliero fino ad un massimo di 10 notti consecutive (5 notti se si tratta di strutture ricettive all’aria aperta come campeggi ed aree attrezzate per la sosta temporanea). Ne sono esenti alcune categorie (polizia, accompagnatori turistici, autisti ecc.) ed i bambini sino ai 10 anni.

A cosa serve? Una quota del contributo di soggiorno - sottolinea il comune - sarà impiegata per migliorare l’accoglienza dei turisti e, in particolare, parte delle somme verranno destinate a spese per arredo urbano, decoro e promozione turistica. Ed il resto?

Secondo gli albergatori romani la tassa non fa che disincentivare il turismo, anche se si parla di una città molto popolare per il turismo.
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