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BCE, percorso ad ostacoli per Draghi verso il QE

Economia
BCE, percorso ad ostacoli per Draghi verso il QE
(Teleborsa) - Tra Mario Draghi e il Quantitative Easing (QE), c’è un difficile percorso ad ostacoli. Il segnale del presidente della Banca Centrale Europea (BCE), che sta considerando gli acquisti di obbligazioni su larga scala, solleva la questione di come superare i problemi politici e giuridici che si frappongono all’adottare le misure annunciate appena tre mesi fa.



Per i responsabili politici riuniti a Francoforte questa settimana, questi fattori si aggiungono ad un dibattito già di per sé complicato, su come puntellare l'economia dell'area dell'euro che sta avviandosi verso la deflazione.

Le banche, tra cui Nomura International e UniCredit, dicono che le probabilità di attuare un QE sono aumentate da quando Draghi, alla conferenza di Jackson Hole, ha dichiarato che le prospettive per i prezzi stanno decisamente peggiorando.

"La BCE probabilmente pensa che un ulteriore stimolo, in questa fase, sia prematuro", ha detto Marco Valli, capo economista della zona euro presso UniCredit a Milano. "Draghi é notevolmente migliorato nella sua retorica, quando comunica al mercato che sta prestando grande attenzione alle aspettative di inflazione. Le probabilità di QE conclamato sono aumentate, ma sarebbe una misura di ultima istanza e le condizioni non sono ancora favorevoli".

E’ una percezione largamente condivisa quella che la BCE manterrà i tassi di interesse invariati ai minimi storici, dopo la riunione del 4 settembre. Pochi sono quelli che invece vedono una riduzione del tasso di riferimento di 10 punti base, allo 0,05%.
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