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Iraq, curdi e iracheni costringono l’Isis alla prima ritirata

Politica
Iraq, curdi e iracheni costringono l’Isis alla prima ritirata
(Teleborsa) - Forze regolari irachene sono entrate nella città di Amirli, circa 200 chilometri a nord di Baghdad, rompendo un assedio imposto dalle milizie armate dello Stato islamico, che andava avanti da oltre due mesi.

"Le persone stanno festeggiando l’arrivo dell’esercito iracheno", ha detto lo sceicco Jaafar Jasim, rappresentante sciita per il nord iracheno dell’ Ayatollah Ali Al Sistani.

Sette militari tra le truppe governative irachene e due soldati delle forze curde, sono stati uccisi durante l'attacco, come riferiscono funzionari dell’amministrazione sanitaria di Kirkuk, la più grande città della regione.

L'offensiva per liberare la città è stata preceduta dai raid aerei statunitensi contro le postazioni strategiche dello Stato Islamico, unitamente al supporto del Regno Unito e di formazioni australiane.

L’unione delle forze governative irachene e combattenti curdi, sta contrastando efficacemente le milizie dello Stato Islamico, dopo la cattura da parte di questi ultimi, della città di Mosul, la più grande città del nord iracheno e la proclamazione di un califfato.

Il presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, ha detto che gli attacchi aerei degli Stati Uniti saranno limitati a missioni di supporto tattico, di aiuti umanitari e di protezione del personale e di strutture americane in Iraq, almeno fino a quando non verrà formato un governo più rappresentativo delle minoranze etniche e religiose irachene.
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