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Niente soldi per gli statali. Stipendi congelati

Economia, Welfare
Niente soldi per gli statali. Stipendi congelati
(Teleborsa) - Non c'è più un euro da spendere per i dipendenti pubblici, le cui retribuzioni sono ferme da ben cinque anni (l'ultimo aumento risale al 2009). La conferma è arrivata dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, nel corso dei lavori in Senato.



Il "congelamento" degli stipendi degli statali in vigore dal 2010 sarà confermato anche nel 2015 ha affermato il numero uno del dicastero della PA, ammettendo che non ci sono le risorse in questo momento di crisi.

La Madia ha però confermato il mantenimento del bonus di 80 euro per le fasce più deboli nell'ambito del pubblico impiego. "In questo momento di crisi le risorse per sbloccare i contratti a tutti non ci sono", ha riconosciuto il Ministro, ribadendo che in una situazione così difficile "l'importante è l'alleanza con chi ha più bisogno".

L'ultimo dato sulle retribuzioni certifica un aumento degli stipendi per il solo settore privato (+1,4%), segnalando per ilo mese di luglio una crescita annua delle retribuzioni pari all'1,1%, la più bassa dal 1982.

La risposta dei sindacati non si è fatta attendere: ""Eliminassero gli sprechi negli enti locali, nelle Regioni, nei Comuni e nelle aziende municipalizzate. Ma non tolgano soldi ai dipendenti statali" ha ribattuto il leader della Cisl Raffaele Bonanni, ribadendo che di spending review sinora non se ne sono ancora viste.

Insorge anche la Cgil, che denuncia una perdita in busta paga di 4.800 euro per lavoratori pubblici nell'arco dell'ultimo quinquennio: in quattro anni si sono già persi circa 3.600 euro lordi, altri 600 si perderanno nel 2014 e, in caso di estensione del congelamento nel 2015, vi sarebbe un impatto di altri 600 euro in busta.

Intanto, il sindacato dei dipendenti pubblici, la Fp-Cgil, preannuncia una mobilitazione. "Torneremo nelle piazze" avverte il segretario generale Dettori, denunciando l'ennesimo tentativo di "umiliare i dipendenti pubblici".
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