(Teleborsa) - L'economia italiana sta lottando per uscire da una recessione di bilancio, il PIL si è contratto nella prima metà dell'anno, sullo sfondo di un significativo allentamento economico, mentre, i rischi sono ancora orientati al ribasso anche a causa delle tensioni geopolitiche.
Questo lo scenario a tinte cupe dipinto dal
Fondo Monetario Internazionale, nel rapporto diffuso a seguito delle discussioni nel direttorio della missione annuale in Italia.
L'organizzazione di Washington ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica dell'Italia.
Nel 2014 pronostica una recessione dello 0,1%, mentre per il 2015 ha confermato la stima in salita dell'1,1%. Nelle precedenti previsioni, che risalivano al World Economic Outlook di aprile, veniva stimata una crescita dello 0,6% nel 2014.
Un taglio quello del FMI, meno drammatico dell'
OCSE che, nei giorni scorsi, vedeva l'Italia come la pecora nera del'area del G7.
Il debito italiano salirà,
nel 2014, al 136,4% del PIL fino a toccare il
135,4 nel 2015 per poi scendere negli anni successivi
Brutte notizie anche per il tasso di disoccupazione che, secondo il FMI quest'anno
salirà al 12,6% dal 12,2% del 2013 quindi per il Fondo, serve un'azione più decisa e per creare di posti di lavoro.
Il FMI, tuttavia plaude alle riforme messe in atto dal Primo Ministro Renzi che, secondo Washington ha delineato un programma di implementazione coraggioso che "è ora essenziale per creare posti di lavoro, aumentare la produttività".
Le proposte modifiche su mercato del lavoro, sistema giudiziario, settore pubblico e legge elettorale rappresentano passi importanti per sostenere la crescita", ha affermato l'istituzione guidata da Christine Lagarde.