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Debiti PA: è di nuovo polemica. Imprese strozzate dai ritardi

Economia
Debiti PA: è di nuovo polemica. Imprese strozzate dai ritardi
(Teleborsa) - Torna a crescere la polemica sui ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione, dopo che il governo aveva promesso di saldare tutti gli arretrati , nel tentativo di far ripartire l'economia tricolore. Un tema sul quale il Premier Matteo Renzi si è espresso con molto ottimismo, affermando che "i soldi ci sono" e che chiunque ne chiederà il pagamento entro la scadenza del 21 settembre "potrà averli".

Poi, Renzi ha precisato che solo una minima parte (circa 2-3 miliardi), relativi ad investimenti, non sono pagabili, perché rischierebbero di far sforare all'Italia il tetto del 3%. Si tratta però - ha precisato - di una cifra ben al di sotto dei 60 miliardi di cui si dibatte sulla stampa.

Le affermazioni di Renzi, in realtà, hanno alimentato la polemica in ambito politico ed economico. Il numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi ha ricordato che se l'Italia è in crisi è anche a causa dei ritardi dei pagamenti della PA e che vi sono ambiti regionali in cui i ritardi superano i 700 giorni.

Stesso discorso per la confederazione degli artigiani CGIA di Mestre, la quale sottolinea che "il problema non è quanti soldi sono stati messi a disposizione, ma conoscere quanti soldi sono stati pagati alle imprese rispetto al debito complessivo accumulato in questi anni dalla PA nei confronti dei fornitori". Secondo il Segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, sono stati pagati sinora circa 32 miliardi, il che implica che ne resterebbero altri 35 miliardi di arretrati.

La questione dei debiti della PA ha destato un certo clamore anche nel mondo della politica. Il Movimento 5 Stelle ha fatto polemica sulle parole di Renzi, denunciando: "Ecco l'ennesima bugia del nostro premier che, balla dopo balla, ci sta portando verso il baratro". Duro anche il giudizio di Forza Italia, secondo cui "la pubblica amministrazione deve pagare almeno altri 60 miliardi alle imprese, una trentina di quelli stanziati e altrettanti da stanziare".
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