(Teleborsa) - Una bomba è esplosa, ieri pomeriggio, davanti al ministero degli Esteri egiziano al Cairo, uccidendo due agenti di polizia. Lo ha riferito la televisione di stato egiziana, illustrando le sfide che presidente Abdel-Fattah El-Sisi si trova ad affrontare nella sua campagna contro i militanti dello Stato Islamico.
L'esplosione è avvenuta ad un checkpoint della polizia ed è stato,
il secondo attacco contro le forze di sicurezza nella capitale egiziana, dallo scorso giugno.
Altre sette persone sono rimaste gravemente ferite. Un'altra esplosione si è avuta nella città settentrionale di Tanata, senza causare vittime, sempre nei pressi di un posto di blocco di polizia. Fonti informativa della polizia egiziana hanno poi dichiarato che le autorità hanno disinnescato un'altra bomba nella stessa zona dell'esplosione. "Tali atti non ci devono scoraggiare o farci paura, serviranno solo a renderci più determinati ad affrontare il terrorismo", ha detto il governatore del Cairo, Galal Saeed.
"L'obiettivo principale di questo tipo di terrorismo non è la polizia, si tratta di diffondere un messaggio di paura tipico dell'iniziativa assunta dai militanti dell'Isis", ha aggiuinto Ziad Akl, ricercatore presso Al-Ahram, Centro per gli Studi Politici e Strategici del Cairo.