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Mercati deboli guardano ai dati in arrivo dalla Cina

Commento, Finanza
Mercati deboli guardano ai dati in arrivo dalla Cina
(Teleborsa) - I listini azionari del Vecchio Continente si avvicinano al traguardo di metà seduta con un andamento debole rispecchiando il nervosismo che si è registrato stamane sui mercati asiatici, complici i timori per i numeri che giungeranno domani dalla manifattura cinese, vista in calo per il secondo mese consecutivo.

L'Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,285.

Sui livelli della vigilia lo Spread, che si mantiene a 133 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,36%.

Tra i mercati del Vecchio Continente, sottotono Francoforte che mostra una limatura dello 0,27%; spicca la prestazione negativa del Londra, che scende dello 0,86%, mentre è dimessa Parigi, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia.

Sessione debole per il listino milanese, che scambia con un calo dello 0,37% sul FTSE MIB.


Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, decolla Fiat, con un importante progresso del 2,51%, grazie all'upgrade deciso dagli analisti di Mediobanca che hanno alzato anche il giudizio su Exor e, invece, ritoccato all'ingiù quello su CNH Industrial.

Tra le banche, in generale in calo, spicca Banca Popolare di Milano che avanza dell'1,65%.

Ben comprata Telecom Italia, mostrando un incremento dell'1,23%.

Moderato rialzo per Enel Green Power, che avanza dello 0,87%. Tra le altre utilities, bene Enel spinta dalle indiscrezioni stampa di un dividendo straordinario che verrà distribuito dalla controllata spagnola Endesa.


Tra i più forti ribassi, invece, crolla STMicroelectronics, con una flessione del 2,84%. Vendite a piene mani su ENI, che soffre un decremento del 2,42%. I due titoli oggi sono penalizzati dallo stacco del dividendo.

Saipem scende dell'1,74%.


Debole Salvatore Ferragamo, nonostante le rosee previsioni per la fine dell'anno, annunciate dall'amministratore delegato.

Fuori dal paniere principale exploit di Trevi sulla scia di nuovi ordini in Africa, Sud America e Medio Oriente.
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