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Lavoro, Cisl: servono misure per la crescita

Economia, Welfare
Lavoro, Cisl: servono misure per la crescita
(Teleborsa) - "I dati ISTAT del mese di agosto ci dicono che, mentre è ancora in crescita il tasso di disoccupazione giovanile, per la prima volta si registra una riduzione del 2,6% del numero di occupati rispetto al mese precedente. Ma solo una parte ridottissima di tale riduzione si traduce in aumento di occupati, che crescono dello 0,1%".



Così il segretario confederale della CISL (Confederazione Italiana Sindacati lavoratori), Luigi Sbarra ha commentato i dati diffusi oggi dall'istituto nazionale di statistica.

Secondo Sbarra, "non vi e' quindi spazio per letture ottimistiche", come confermato dal Rapporto sul mercato del lavoro presentato stamattina dal CNEL. "I progressi occupazionali non potranno che essere molto graduali ed i tempi per tornare ai livelli pre-crisi saranno lunghi".

Infatti, dal 2008 al 2014 "sono oltre un milione gli occupati in meno - sottolinea Sbarra - e di questi quasi 800.000 sono posti di lavoro persi nel Mezzogiorno, con un aumento significativo del divario territoriale". L'area del "disagio" è ancora più ampia se si prendono in considerazione il numero di cassintegrati, il part-time involontario con cui molte imprese hanno reagito alla crisi, l'aumento degli inattivi. Durissimo il "colpo" per i giovani, penalizzati non solo dall'essere più presenti nei contratti non standard, ma anche dall'effetto delle riforme previdenziali.

Sbarra spiega che "il lento recupero non può che partire da politiche che aumentino la competitività e la crescita, le quali non dipendono solo dalle regole del mercato del lavoro, ma passano inevitabilmente da una forte riduzione del carico fiscale su lavoro e imprese; dal rilancio degli investimenti pubblici e privati; da una nuova politica industriale a sostegno dei settori e dei territori; da un utilizzo qualificato dei fondi comunitari, soprattutto nel Mezzogiorno".

Le regole del lavoro, conclude il sindacalista, "si possono cambiare".
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