(Teleborsa) - Ancora
cattive notizie dal settore manifatturiero dell'Eurozona, ormai prossimo alla
stagnazione e orfano dell'apporto della
Germania, scesa inaspettatamente in zona contrazione.
Sembra un bollettino di guerra la
lettura finale dei PMI manifatturieri di settembre elaborati da Markit. Per quanto riguarda l'intera
Eurozona, il dato è sceso a 50,3 rispetto ai 50,5 della
stima flash elaborata lo scorso 23 settembre e ai 50,7 punti di agosto.
Disattese le stime degli analisti che erano per una conferma della stima flash.
Il settore sembra dunque aver rallentato ad un valore vicino alla stagnazione, complice anche il
crollo della Germania dove il PMI è sceso pericolosamente a 49,9 punti rispetto ai 50,3 della stima preliminare, collocandosi sui minimi di 15 mesi. Il consensus era di 50,3 punti.
Si ricorda che la
soglia che separa l'espansione dalla contrazione sono i 50 punti.
Resta in impasse la
Francia, ormai stabilmente in zona contrazione con il dato sui direttori d'acquisto confermato a 48,8 punti.
Molto male anche Austria e Grecia, dove i PMI sostano sui minimi rispettivamente di 17 e 11 mesi.
Sorpresa in Italiadove, al contrario, il PMI è ancora sopra quota 50 (precisamente a 50,7) e sui massimi di due mesi.
Continuano a correre Irlanda e Spagna, che sovrastano tutti gli altri membri dell'Area Euro con un dato rispettivamente a 55,7 e 52,6 punti.
"I dati PMI di settembre sono risultati alquanto pessimisti", ha commentato Chris Williamson, capo economista presso Markit.
"Anche le previsioni sul prossimo futuro destano preoccupazioni", prosegue Williamson, parlando di "malessere economico" che spinge molte aziende a tagliare i costi e a diminuire i prezzi per restare a galla.
Secondo l'economista, "l'indebolimento del settore manifatturiero provocherà maggiori pressioni sulla
Banca Centrale Europea per fare di più nel cercare di rinvigorire l'economia, e senza ombra di dubbio rafforza la necessità di alleggerimento quantitativo. In molti sperano che la riunione di questa settimana mostrerà una determinazione nell'affrontare il rallentamento con dettagli sul programma aggressivo di acquisto di ABS e obbligazioni garantite".