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Legge di stabilità al doppio test. Al Quirinale per un "attento esame"

Economia
Legge di stabilità al doppio test. Al Quirinale per un "attento esame"
(Teleborsa) - La Legge di stabilità è finalmente giunta al Quirinale ieri sera, in attesa della "bollinatura" da parte della Ragioneria dello Stato, che arriverà in giornata. La Manovra si prepara così ad un doppio test, da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che poi la trasmetterà al Parlamento, e della Commissione europea, che si prepara ad inviare una lettera con i suoi rilievi (entro oggi secondo il Financial Times).
"La lettera all'Italia sulla legge di stabilità non è stata ancora inviata", ha precisato ieri il Commissario europeo agli affari economici e monetari, Jyrki Katainen, ricordando che Bruxelles esaminerà la legge sotto ogni aspetto, sia le misure che le cifre. Ed è proprio su queste ultime che si concentra l'attenzione, visto che esisterebbero evidenti discrepanze fra il calcolo fatto dal governo e quello svolto dalle autorità europee.

Si parla in particolare di una correzione del deficit strutturale dello 0,5% a fronte dello 0,1% previsto dall'Esecutivo, che si tradurrebbe nella necessità del governo di trovare altri 8 miliardi (ben più del "cuscinetto" da 3,4 miliardi predisposto dal Governo per far fronte ad eventuali altolà della Commissione europea).

Dal canto suo, Giorgio Napolitano si prepara a condurre un "attento esame" sul provvedimento, definito "molto complesso". Nella giornata di ieri il Capo dlelo Stato ha anche incontrato il Premier Matteo Renzi, formalmente per discutere della posizione dell'Italia al prossimo Consiglio europeo, ma incidentalmente anche per parlare delle eventualità che si prospettano alla Legge di stabilità.

La manovra è anche oggetto di acceso dibattito fra le forze sociali, giacché la manovra piace più alle imprese che ai sindacati, mentre si consuma il braccio di ferro fra Regioni e Governo. I presidenti delle Regioni incontreranno i rappresentanti dell'esecutivo giovedì per discutere dei tagli, che ammontano a circa 4 miliardi.
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