(Teleborsa) - Il settore manifatturiero cinese torna a migliorare, seppure con alcune zone d'ombra che potrebbero spingere la Banca Centrale del Dragone a varare nuovi stimoli all'economia.
Secondo l'ultimo report di HSBC, a ottobre il
PMI manifatturiero della Cina è salito a 50,4 punti rispetto ai 50,2 punti di settembre, portandosi ai massimi di tre mesi.
Il dato resta dunque
al di sopra della soglia che separa l'espansione dalla contrazione, ossia 50 punti, e
batte le attese degli analisti che erano per un livello di 50,3 punti.
Tuttavia l'
output è sceso ai minimi di 5 mesi a 50,7 punti e anche i
nuovi ordini sono rallentati.
La statistica diffusa oggi dissipa parte dei timori di una marcata frenata della seconda economia al mondo, ma secondo gli economisti la situazione lascia ancora
ampio margine di intervento a livello di politica monetaria.
La People's Bank of China, però, continua a muoversi con cautela limitandosi ad operare più che altro sul settore creditizio, per esempio
abbassando a più riprese il tasso sui prestiti.
Le autorità cinesi continuano infatti a ribadire di tollerare una crescita più lenta a patto che il mercato del lavoro resti stabile.