(Teleborsa) - In perfetta salute il sistema della cooperazione mutualistica di credito, che ha superato gli
stress test della Banca Centrale Europea (BCE).
Alessandro Azzi, presidente Federcasse (Associazione nazionale delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali), spiega che l’esito delle valutazioni effettuate dalla BCE "confermano non solo la solidità patrimoniale del sistema della cooperazione mutualistica di credito, ma danno ragione alla modernità del grande percorso di auto-organizzazione che il Credito Cooperativo ha avviato, sin dagli anni '60, con la costituzione del proprio Istituto Centrale, l'Iccrea, e nel 1995 con la nascita di Iccrea Holding Spa, per razionalizzare e potenziare il versante industriale del Credito Cooperativo".
Soddisfatto anche il presidente di
Iccrea Holding, Giulio Magagni: "riceviamo con soddisfazione l’esito delle valutazioni effettuate dalla Banca Centrale Europea che riflettono, a nostro avviso, la solidità del Gruppo bancario Iccrea e la robustezza dei presidi organizzativi di assunzione, gestione e misurazione dei rischi dei quali il Gruppo stesso si è dotato. Questo risultato è ulteriore stimolo per proseguire nell’impegno del Gruppo nel mantenere e consolidare questi presidi, coerentemente con l’evoluzione dell’impianto di Vigilanza Prudenziale in atto ormai da diversi anni".
Il risultato conseguito testimonia sia l’efficacia con la quale il Gruppo sta interpretando la partnership con le Banche di Credito Cooperativo – con cui le società del Gruppo stesso lavorano quotidianamente a sostegno del territorio – sia il valore del percorso intrapreso di rafforzamento di questa partnership.
"Questo risultato - spiega ancora Azzi - non nasce per caso. Dimostra implicitamente anche il valore assoluto e l'attualità, a maggior ragione nelle fasi economiche avverse, del principio base della cooperazione di credito che impone alle BCC e Casse Rurali, in quanto banche mutualistiche e di comunità al servizio esclusivo dell'economia reale - la destinazione a patrimonio indivisibile di almeno il 70% degli utili netti annuali".