(Teleborsa) - Con l'avvio di novembre la stagione degli scioperi si fa sempre più calda. Dopo la
manifestazione della scuola a fine ottobre, sulle preoccupazioni per le sorti dei lavoratori di ruolo e precari,
oggi sono gli infermieri ad incrociare le braccia con attese di adesioni oltre le aspettative. Motivo? Il malcontento al blocco del "turn over" e degli stipendi oltre alle ipotesi di tagli previsti per il settore.
Per la giornata di oggi, spiega
Andrea Bottega, segretario del
Nursind, il sindacato che riunisce gli infermieri italiani, sono "a rischio le attività ambulatoriali e gli interventi chirurgici programmati, ma saranno garantiti gli interventi d'urgenza".
Lo sciopero di oggi fa da apripista ad un autunno caldo nella Sanità.
Sabato scenderanno in piazza anche i medici che parteciperanno alla manifestazione nazionale dei lavoratori pubblici di
CGIL, CISL e UIL.
Non solo la Sanità e la Scuola, dunque, contro i tagli previsti nella
legge di Stabilità. La
FIOM ha proclamato uno
sciopero generale di 8 ore a novembre contro "le misure contenute nel
Jobs Act e per rivendicare scelte diverse di politica economica e industriale". Sono previste due grandi manifestazioni nazionali che si svolgeranno indicativamente il 14 novembre a Milano e il 21 novembre a Napoli.