(Teleborsa) -
Gira in rosso Piazza Affari dopo una mattinata vissuta all'insegna degli acquisti. Un movimento replicato anche dalle altre principali Borse europee, che mostrano segni negativi, mentre i Futures USA danno segnali di incertezza.
La giornata era partita bene, in scia alla performance positiva di Tokyo, e ad alcuni dati macro confortanti.
A disturbare i mercati, però, sono sopraggiunte le
previsioni economiche d'autunno dell'UE, che hanno lasciato la porta aperta ad una procedura per deficit eccessivo a carico dell'Italia, rilevando uno scenario peggiore del previsto, che indica una contrazione del PIL dello 0,4% quest'anno.
Nervosismo anche per le
elezioni mid-term in USA, che si tengono oggi ed hanno il potenziale di mutare il corso della politica internazionale nei prossimi anni.
Seduta in lieve rialzo per l'
Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,252. Sulla parità lo
Spread, che rimane a quota 156 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona al 2,37%.
Tra i mercati del Vecchio Continente, resta vicino alla parità
Francoforte, giornata fiacca per
Londra, che mostra un calo dello 0,22%, mentre appare debole
Parigi, con un -0,32%.
Il listino milanese scivola poco sotto la parità, con il
FTSE MIB che lima lo 0,31% ed il
FTSE Italia All-Share che perde lo 0,33%.
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari si conferma
Banca Mps, che registra un progresso del 9,16%, in attesa degli sviluppi del piano di ricapitalizzazione e delucidazioni in merito ai rumors di un possibile socio cinese.
Exploit degli energetici, dopo le rassicurazioni dell'Authority dell'energia in merito alla nuova regolamentazione delle tariffe di stoccaggio.
Snam vanta un rialzo del 5,23%, recuperando parte delle perdite di ieri, mentre
Terna evidenzia un bel vantaggio dell'1,28%.
In luce anche l'
Enel, con un ampio progresso dell'1,03%.
Tra i più forti ribassi si segnalano gli oil, che risentono dell'ennesima contrazione del prezzo del greggio:
Saipem mostra una caduta del 3,07% ed
ENI del 2,09%.
Lettera su
Salvatore Ferragamo, che registra un importante calo del 2,96%, in un settore del lusso un po' sacrificato.