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FED, nel mirino le banche che operano sulle materie prime

Economia
FED, nel mirino le banche che operano sulle materie prime
(Teleborsa) - La Federal Reserve è sottoposta da più parti alla pressione di limitare il controllo di Wall Street su materie prime come il petrolio, carbone e alluminio, dopo che i legislatori hanno denunciato le banche stanno cercando di sfruttare le regole per influenzare i prezzi a loro beneficio.

"Bisogna stabilire la doverosa separazione", ha detto il senatore degli Stati Uniti Carl Levin, dopo aver rimproverato i dirigenti di Goldman Sachs, nel corso di un'audizione a Washington. "Le attese per una chiara precisa normativa in merito si stanno dilatando troppo. Francamente non mi piace l’idea che queste banche possano influenzare il mercato delle materie prima".

Questa settimana, il senatore Levin, ha rilasciato i risultati di un'indagine, durata due anni, in cui si è concluso il ruolo deleterio di Wall Street, sempre in vantaggio nei confronti del mercato sul commercio di materie prime e che minaccia la stabilità del sistema finanziario globale, se operasse costantemente in condizioni di vantaggio.

I funzionari della Fed dovranno affrontare il più presto possibile il perché la banca centrale degli Stati Uniti, ha permesso agli istituti di credito di erodere quella che una volta era una linea rigorosa che separava l'attività bancaria dalle attività commerciali.

La Fed si è così attirata le critiche dei senatori che l’accusano di scarso impegno nella supervisione attuata negli ultimi dieci anni, in cui le banche hanno assunto un ruolo trainante nella conduzione di aziende attive nell’industria dell’alluminio e nelle miniere di carbone, oltreché nel trading di energia elettrica e l'uranio.
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