(Teleborsa) - Resta alta la volatilità del petrolio, che questa settimana si è mosso sulle montagne russe, sulle speculazioni che precedono il vertice OPEC della prossima settimana.
Ad innervosire il mercato sono i timori che il meeting, in calendario a Vienna il 27 novembre, si chiuda con un sostanziale nulla di fatto sul tetto produttivo, anche se non mancano gli ottimisti che ritengono che il cartello possa procedere con un taglio.
Oggi, il greggio ha messo a segno un importante recupero, sull'onda degli aiuti lanciati o annunciati dalle banche centrali, la
Banca Centrale cinese e la
BCE.
Nel frattempo, il contratto di gennaio
Light Sweet Crude Oil è risalito a 75,92 dollari al barile (+0,09%), sotto i massimi odierni, ma oltre i minimi toccati in settimana sotto i 75 dollari.
Parallelamente, il
Brent segna un incremento dello 0,59% a 79,79 dollari, dopo aver tentato un recupero sopra la soglia degli 80 dollari nell'intraday.