(Teleborsa) - Era dal 2008, ossia dai tempi in cui il
Petrolio perse in poco tempo oltre 100 dollari al barile, che un vertice dell'OPEC era tanto atteso.
Domani l'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio si riunirà a Vienna per tentare di trovare una soluzione condivisa che metta fine all'attuale
caduta dell'oro nero.
Negli ultimi due decenni il Ministro dell'Energia saudita
Ali Al Naimi, ormai un veterano del Cartello, ha tentato in tutti i modi di
trovare il giusto equilibrio tra domanda e offerta, ma pare ormai l'Arabia Saudita non sia più disposta a giocare questo ruolo.
Questo anche perché l'OPEC da sola non può trovare una soluzione. Come affermato anche dal Ministro del petrolio iraniano,
Bijan Namdar Zanganeh, "serve un contributo dei paesi produttori fuori dall'OPEC".
Quanto alla
posizione dell'Iran, Zanganeh ha detto di non sapere ancora da che parte si schiererà il suo Paese, ossia se voterà per un taglio alla produzione o per lo status quo. Al momento, ha dichiarato, l'unica certezza è che il mercato del petrolio ha un eccesso di offerta che in assenza di interventi aumenterà il prossimo anno.