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La Russia sull’orlo di una severa recessione

Economia
La Russia sull’orlo di una severa recessione
(Teleborsa) - La Russia rischia di sprofondare in una recessione se il prezzo del petrolio dovesse scendere sotto gli 80 dollari al barile, dopo sette anni di crescita annua ad una media dell’8,5%.

I livelli dell’Ural, il petrolio russo da esportazione, a ridosso degli 80 dollari sono propedeutici ad una contrazione economica, secondo una stima rilevata da Bloomberg presso 32 autorevoli economisti, facendo salire la possibilità di una recessione, nei prossimi 12 mesi, al 75%. Il livello più alto rispetto ad un’altra indagine condotta due anni fa.

La Russia, che riceve circa la metà delle sue entrate di bilancio dai pagamenti sul petrolio e sul gas e gas, sta chiudendo l’anno in piena crisi, dopo aver sfiorato la recessione barcollando da una crisi all’altra, a partire dalla Crimea in marzo.

La spesa dei consumatori, che rappresenta la metà di un’economia che vale 2.000 miliardi dollari, non riesce a compensare la perdita del reddito derivante dal petrolio, impantanato in un mercato orso per le preoccupazioni di un eccesso di produttività globale.

"La crescita della domanda interna, che è stato il driver principale per parecchi anni, è quasi esaurita", ha detto Anna Bogdyukevich, economista presso ZAO UniCredit Bank. "L'economia può contrarsi anche se il prezzo del petrolio rimane ai livello attuali per un periodo di tempo prolungato".

Assediata dalle sanzioni degli Stati Uniti ed Europa per le vicende ucraine, l'economia russa è paralizzata dalla contrazione degli investimenti, con il più grande deflusso di capitali dal 2008 e con l'inflazione in veloce risalita dopo oltre tre anni. La banca centrale del paese, il mese scorso, ha alzato il tasso di riferimento al valore più alto da quando è stato introdotto 13 mesi fa.
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