(Teleborsa) - La manovra finanziaria dell'Italia cammina sul filo del rasoio. Qualche passo falso e a marzo verrà bocciata. E' questo, in estrema sintesi, il giudizio della Commissione europea sulla
Legge di Stabilità.
Nulla di nuovo, visto che
questa posizione era stata ampiamente preannunciata. Ma
quello di oggi è il giudizio formale che rimarrà verbalizzato negli archivi di Bruxelles.
Sono in tutto
16 i bilanci previsionali analizzati dai tecnici dell'UE.
Promossi a pieni voti quelli di Germania, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovacchia in quanto giudicati
conformi al Patto di crescita e stabilità.
Promossi senza lode i bilanci di Estonia, Lettonia, Slovenia e Finlandia, in quanto
sostanzialmente conformi.
Rimandati quelli di Belgio, Spagna, Francia, Italia, Malta, Austria e Portogallo perché ritenuti a
rischio di non conformità.
Per quanto riguarda l'
Italia, la Commissione ha invitato le autorità ad
adottare le misure necessarie a raggiungere la conformità con il Patto
entro marzo 2015, quando si procederà con un nuovo esame della manovra. Bruxelles riconosce che il Paese ha compiuto progressi per quanto riguarda le raccomandazioni sulle riforme strutturali e fiscali, ma questi passi avanti non bastano.
Il Governo, raccomanda la Commissione, deve
favorire la crescita mantenendola spesa primaria corrente sotto controllo. Questo è possibile solo con un aumento dell'efficienza della spesa pubblica e con le privatizzazioni previste, perché solo in questo modo il rapporto debito/PIL tornerà su un percorsi in discesa coerente con le norme europee.