(Teleborsa) - Il crollo dei ricavi pubblicitari continua a tenere sotto scacco il
settore televisivo italiano, anche se nel 2013 si è verificato un rallentamento del calo dei ricavi.
Dall'ultima indagine R&S
Mediobanca emerge che nell'anno in questione i
quattro maggiori operatori televisivi presenti in Italia, ossia
Mediaset, Sky Italia, Rai e La7, hanno segnato complessivamente una
flessione dei ricavi del 3,5% contro il -7,5% del 2012, soprattutto a causa dell'ennesimo calo della raccolta pubblicitaria (-9,5%).
Fanno eccezione i
servizi a pagamento (abbonamenti e pay per view), per i quali si è verificata una sostanziale tenuta dei ricavi (+0,3%), e
Sky che ha riportato un incremento del fatturato dell'1,2% a fronte del -8,8% di Mediaset, del -7,3% di La7 e del -1,1% della Rai.
Nel 2013, dunque, la televisione di Stato ha retto meglio del Biscione. Tuttavia, considerando il
periodo 2009-2013, la Rai ha segnato una caduta dei ricavi del 14,8%, superiore a quella di Mediaset (-12%), nonostante il
canone sia aumentato del 6,6% (nel solo 2013, invece, il
canone Rai, tornato agli onori della cronaca per la
volontà del Governo di inserirlo nella bolletta elettrica, ha segnato un lieve progresso dello 0,5%).
Analizzando la
raccolta pubblicitaria, si nota invece come, sempre tra il 2009 e il 2013, la caduta subita dalla Rai sia stata doppia rispetto a quella di Mediaset, mentre è cresciuta la raccolta di Sky e di La7.
Per quanto riguarda la
profittabilità, la Rai ha accumulato tra il 2009 e il 2013 un passivo di 396 milioni, segnando un utile solo nel 2011 e nel 2013 (rispettivamente 4 e 5 milioni).
Mediaset ha sommato utili netti per 571 milioni chiudendo solo il 2012 in perdita (-287 milioni, in buona parte motivato da svalutazioni straordinarie) e Sky Italia per 314 milioni con un rosso di 48 milioni solo nell'ultimo anno. La7 ha subito invece perdite complessive per 507 milioni, senza mai raggiungere l'utile tra il 2009 e 2013.