(Teleborsa) - Torna alla ribalta il tema del
reddito di cittadinanza, primo punto del programma elettorale del Movimento 5 Stelle, che ora è stato inserito in una
proposta di legge calendarizzata nei lavori di Palazzo Madama ed in discussione oggi in Commissione Lavoro al Senato.
Si tratta di una proposta su cui il M5S chiede l'approvazione di una larga maggioranza, facendo appello a tutti i partiti - dal Pd a Sel - affinché venga sanato il voto di scambio creato dagli
80 euro di Matteo Renzi, con il supporto del Presidente Napolitano, cui viene chiesto di fare la sua parte con un messaggio alle Camere. "Il presidente Giorgio Napolitano faccia un appello alle Camere", ha dichiarato il portavoce
Luigi Di Maio, sottolineando che "solo così si potranno liberare gli italiani dalla
minaccia di voto di scambio degli 80 euro di Renzi".
La
proposta di legge prevede, in sostanza, di corrispondere un reddito di
780 euro a chi ha reddito zero e 400 euro ai pensionati. Una misura che vale circa 17 miliardi. Le
coperture, già approvate dagli uffici competenti di Camera e Senato, sono facilmente individuabili in un aumento della tassazione del
gioco d'azzardo (600 milioni) e delle
imprese petrolifere (1,2 miliardi), in una nuova
spending review degli uffici pubblici (per 1,1 miliardi) e delle forniture di beni e servizi alla PA (4,5 miliardi).
Per i 5 Stelle,
altri fondi potrebbero essere reperiti in una tassazione delle
grandi ricchezze (2-4 miliardi), nel taglio delle
spese militari (3,5 miliardi), dall'
8 per mille (600 milioni) e dalla riduzione degli sgravi per banche e assicurazioni (580 milioni).
"Il reddito di cittadinanza non è più utopia. E' una vittoria del M5S, frutto di una battaglia che abbiamo sostenuto con forza per far valere un principio di democrazia sacrosanto, ma sempre disatteso in questa legislatura", si legge sul
blog di Beppe Grillo, che conferma la discussione oggi del progetto di legge in Commissione Lavoro al Senato.