(Teleborsa) - L’agenzia statunitense
Standard & Poor viene pagata profumatamente per dare un rating ai
titoli garantiti da ipoteca commerciale, anche se la stessa agenzia si prese una pausa di un anno, dal 2011 al 2012, perché trovò delle discrepanze nei suoi modelli di valutazione.
La
SEC, l’ente regolatore dei mercati finanziario USA, sta adesso esaminando un’altra potenziale discrepanza e cioè se i criteri di rating impiegati da S&P per vincere le commesse del 2011, erano adeguati alle normative, con la chiara volontà di sospendere l’agenzia dal formulare il rating, cioè un giudizio, per i titoli obbligazionari garantiti da ipoteca commerciale.
"S&P ha comunque compiuto notevoli sforzi per evitare la sanzione, sulle preoccupazioni che le conseguenze di una cattiva reputazione avrebbero danneggiato i suoi operatori in giro per il mondo", ha dichiarato un alto funzionario della SEC.
La ragionevolezza della mossa avanzata da S&P, stride però con l’effetto della sospensione dall’operare irrogata dalla SEC, che ha comunque inflazionato le referenze dell’agenzia, scardinando il concetto di "protezione" di un rating formulato in modo oggettivo, secondo criteri standardizzati e universalmente riconosciuti.