(Teleborsa) - Il vero problema dell'
Ilva sono i
sequestri. A riferirlo il commissario straordinario
Piero Gnudi in un'audizione alla Camera, ricordando che il suo compito terminerà con la fine dell'amministrazione straordinaria. "Non è stato un lavoro semplice - ha aggiunto il commissario - definendo il caso Ilva come una delle "crisi aziendali più complicate d'Italia".
Tornando ai sequestri, Gnudi ritiene che nessun gruppo industriale comprerà mai lo stabilimento di Taranto fino a quando l'azienda resterà in gran parte sotto sequestro. "Il 75% dell'impianto è sotto sequestro e se non risolviamo questo problema nessuno comprerà mai un'azienda sotto sequestro. Bisogna trovare una soluzione che va al di là del commissariamento".
L'interesse di potenziali acquirenti c'è, ha spiegato Gnudi, aggiungendo che "con alcuni abbiamo cominciato la due diligence: con un gruppo brasiliano, due indiani, un fondo americano e l'italiana
Arvedi. Queste trattative hanno portato a due manifestazioni di interesse, da Arvedi e
ArcelorMittal, che pongono però il gravissimo problema" del sequestro degli impianti.
"Oggi i denari li abbiamo finiti abbiamo pagato gli stipendi di novembre e abbiamo la possibilità di pagare gli stipendi di dicembre, ma più in là' facciamo fatica ad andare", ha rivelato infine il commissario.