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Nuovi interventi sul rublo ma non fermano la sua caduta verticale

Economia
Nuovi interventi sul rublo ma non fermano la sua caduta verticale
(Teleborsa) - Non c'è pace per la Russia e per il rublo, che stamattina è tornato a colare a picco sui mercati, dopo il debole tentativo di recupero messo a segno ieri, sulla scia del massiccio intervento della banca centrale sui tassi, che sono stati alzati di oltre sei punti al 17%.

La valuta russa questa mattina ha aperto attorno a 87 nel cambio con l'euro, per poi recuperare leggermente a quota 82, dopo l'ennesimo intervento delle autorità russe a sostegno della valuta locale.

Il Ministero delle finanze russo ha confermato di aver venduto ancora valuta estera direttamente sul mercato, nel tentativo di sostenere la divisa e tamponare la fuga dal rublo.

Intanto, la banca centrale ha confermato di aver venduto, il 15 dicembre scorso, quasi 2 miliardi di dollari sul mercato portando il totale dell'ultimo mese a 10,3 miliardi di dollari. Il 10 novembre scorso, la Russia ha abbandonato il sistema di cambi controllato, lasciando libera la fluttuazione del rublo, ma la mossa è stata fatale, perché il valore del rublo si è quasi dimezzato.

Naturalmente, la banca centrale russa non ha lasciato colare a picco la divisa, intervenendo più volte con operazioni di mercato, per tamponare sia gli effetti delle sanzioni imposte da USA ed UE, sia il tracollo del prezzo del petrolio che alimenta il rischio default della Russia.

La tensione a Mosca è altissima, tanto che è intervenuto anche l'ex presidente dell'unione sovietica Mikhail Gorbaciov, nel tentativo di calmare il panico collettivo e rassicurare la popolazione russa. L'ex leader ha però criticato la gestione non corretta delle informazioni da parte delle autorità e della stampa, sottolineando che alimentano la crisi.
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