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Pakistan, il massacro di Peshawar soffocato dal sentimento antiamericano

Politica
Pakistan, il massacro di Peshawar soffocato dal sentimento antiamericano
(Teleborsa) - Dopo la morte di circa 3000 persone, il tragico 11 settembre 2001, il presidente George W. Bush disse ai leader del mondo di opporsi in modo efficace al terrorismo.

Uno dei paesi che raccolse l’invito del presidente americano fu il Pakistan, un paese lacerato da impulsi di violenta competizione ideologica e religiosa.

L'assalto terroristico ad una scuola di Peshawar, nel nord ovest del paese, in cui talebani armati hanno ucciso 141 persone, tra cui 132 bambini, ha chiarito che l'approccio originario della lotta anti terroristica non funziona.

"Questo è un momento decisivo nella lotta contro il terrorismo", ha detto il primo ministro pakistano, Nawaz Sharif, ai giornalisti. "Il popolo del Pakistan dovrebbero unirsi in questa lotta. La nostra determinazione non sarà indebolita da questi attacchi".

Non è affatto chiaro, però, se l'orribile attacco sarà qualcosa di simile a un 11 settembre per il Pakistan, dove i talebani sono visti come contrappeso legittimo agli interessi degli Stati Uniti. Gli analisti internazionali, che guardano al Pakistan, non sono del tutto d’accordo sull’eredità emotiva, che i fatti di sangue di ieri potrebbero lasciare al popolo pakistano.

"Il sentimento anti-americano rimarrà sempre a complicare la reazione del popolo", ha detto Sameer Patil, un ex funzionario della sicurezza nazionale in India e ora consulente per il gruppo di ricerca geopolitca, Gateway House. "Anche la crescente violenza è vista attraverso il prisma della guerra degli Stati Uniti contro i talebani e al-Qaeda in Afghanistan".
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