(Teleborsa) - Le
Borse europee si confermano tutte
in forte rialzo a metà seduta all'indomani della
decisione della Banca Centrale Europea di varare il tanto atteso quantitative easing.
Più contenuti i guadagni di
Piazza Affari, zavorrata dalle
prese di beneficio sul comparto bancario che nei giorni scorsi aveva messo a segno un vero e proprio rally in scia alla
riforma delle popolari voluta dal Governo.
Driver della giornata, oltre al lancio del programma di acquisto di bond governativi, anche la positiva lettura del
PMI della Cina e l'
accelerazione del PMI dell'Eurozona.
A turbare il sentiment odierno solo le
elezioni in Grecia di questo fine settimana, che potrebbero sancire la vittoria del partito anti-euro Syriza.
L'effetto QE è ben visibile anche sul cambio
Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,123 dopo aver aggiornato i minimi di 11 anni, e sullo
Spread, che scala le marce a 109 punti base, con un calo di 3 punti base, mentre il BTP decennale riporta un rendimento dell'1,46%.
Tra le valute, invece, l'
Oro continua la seduta poco sotto la parità, con un calo lo 0,52% mentre il Petrolio (Light Sweet Crude Oil)si conferma in rimonta (+1,19%) a quota 46,86 dollari per barile dopo la
notizia della morte del re dell'Arabia Saudita.
Tra i mercati del Vecchio Continente, su di giri
Francoforte (+1,59%), sostanzialmente tonica
Londra, che registra una plusvalenza dello 0,20%,
Parigi vanta un incremento dell'1,88%.
Guadagni frazionali per la Borsa di Milano, con il
FTSE MIB che avanza dello 0,33% a 20.497 punti.
Tra le
migliori Blue Chip di Piazza Affari si distingue
Tod's all'indomani della
preview sui ricavi che è valsa al titolo del lusso una promozione da parte di Citigroup.
In primo piano
Telecom Italia dopo il
via libera al matrimonio tra Oi e Altice e la proposta di acquisto avanzata da Hutchinson a O2. Secondo gli analisti il rafforzamento di Oi potrebbe spingere l'operatore a corteggiare Tim Brasil.
Tra le
peggiori Blue Chip si collocano invece le
banche, soprattutto le
popolari, che tirano il fiato dopo il recente rally.
Ad essere penalizzate soprattutto
Banca Mps, il
Banco Popolare e la
Banca Popolare dell'Emilia Romagna.