(Teleborsa) -
Primi scambi all'insegna della debolezza per le principali borse europee, in scia all'esito delle elezioni greche, dopo la
vittoria del partito anti-austerità, Syriza, che alimenta i timori di instabilità nell'Eurozona.
"Oggi il popolo greco ha fatto la storia, oggi chiudiamo il circolo vizioso dell’austerità". Così
Alexis Tsipras, leader del partito di sinistra
Syriza, nel discorso della vittoria ha ribadito le posizioni del suo partito: "Ciò che ci ha chiesto il popolo della Grecia è qualcosa che non si può discutere: dobbiamo mettere fine all’austerità. La Grecia presenterà le sue vere proposte all’Unione Europea, un nuovo piano radicale per i prossimi quattro anni".
L'
Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,122 anche un po' per l'effetto "paracudite" rappresentato dal
quantitative easing lanciato giovedì dalla
BCE. Prevale la cautela sull'
oro, che continua la seduta con un leggero calo dello 0,45%. Il Petrolio (Light Sweet Crude Oil) perde lo 0,97% e continua a trattare a 45,15 dollari per barile.
Consolida i livelli della vigilia lo
Spread, attestandosi a 117 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,53%.
Tra i listini europei, poco mosso
Francoforte, che mostra un -0,11%; sottotono
Londra che mostra una limatura dello 0,31%, mentre sostanzialmente stabile
Parigi, che riporta un misero +0,05%.
A Milano, si muove sotto la parità il
FTSE MIB, che scende a 20.400 punti, con uno scarto percentuale dello 0,58%.
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, effervescente
Fiat Chrysler Automobiles, con un progresso del 2,35%, in attesa dei conti che saranno diffusi in settimana.
Ben impostata
GTECH, che mostra un incremento dell'1,35%.
Si muove in modesto rialzo
Salvatore Ferragamo, evidenziando un incremento dello 0,87%.
Bilancio positivo per
World Duty Free, che vanta un progresso dello 0,81%, spinta da rumors di stampa di un interesse da parte del fondo statunitense KKR, che rileverebbe parte della quota dei Benetton.
Tra i più forti ribassi, invece, crolla
Saipem, con una flessione del 4,03%.
Da seguire ancora le banche popolari dopo la
riforma voluta dal Governo. Vendite a piene mani su
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che soffre un decremento del 2,56%.
Pessima performance per
Banca Mps, che registra un ribasso del 2,20%.
Sotto pressione
ENI, con un forte ribasso dell'1,33%.