(Teleborsa) - La
corsa al Colle entra nel suo vivo, le votazioni per eleggere il successore di
Giorgio Napolitano inizieranno nel primo pomeriggio di giovedì 29 Gennaio ed è di
Matteo Renzi l'affermazione: "Scheda bianca alle prime tre votazioni, sabato eleggiamo il presidente" (per sapere come l'Italia guarda a questo importante appuntamento vota e guarda i risultati del sondaggio:
Benvenuto Presidente! Vota un candidato).
Tralasciando per un momento le
diverse proposte dei gruppi parlamentari e le ipotetiche alleanze che si potranno verificare, è meritevole di riflessione proprio quanto detto dal Premier ai suoi.
Secondo la nostra Costituzione (
art.83): "Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. […]
L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta".
Bisogna soffermarsi proprio su questo ultimo comma che prevede la regolamentazione per l'elezione ed è proprio il caso di dire "fatta la legge trovato l'inganno".
Un po' forte come affermazione, ma forse una grande verità.
Se si ripercorre a ritroso la storia parlamentare del nostro Paese, da sempre si è assistito a votazioni per l'elezione del Presidente dove i parlamentari preferiscono superare la terza votazione per far vincere il "proprio uomo".
Forse fa parte del gioco tra le parti, o dei compromessi che si è obbligati a fare ma, tra i diversi tentativi di alleanze politiche e giochi di potere, il timore è che ci si sia dimenticati cosa questa importante figura debba rappresentare.
L'
articolo 87 della Costituzione recita: "Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale".
Unità nazionale, a questo dobbiamo aspirare, questo dobbiamo auspicare per il nostro Paese, questo dobbiamo pretendere dai nostri politici e speriamo che ciò accada.
(Foto: ANSA)