(Teleborsa) - Dietrofront del governo su una delle norme più controverse della riforma degli stipendi e molto criticata dai sindacati.
Il tanto dibattuto 66% di docenti meritevoli non sarà più presente nel decreto. Lo ha anticipato il
sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone, sottolineando di non essere mai stato d'accordo con il
tetto massimo del 66% di decenti da premiare, presente nel testo delle linee guida della riforma.
Ci sarà, "una quota dei fondi destinati alla premialità degli insegnanti che sarà di 2/3 determinata dal merito. La quota non corrisponderà ad una quota di insegnanti, ma corrisponderà alla cifra delle risorse destinate al merito.
Non c'è più il 66%" ha precisato il sottosegretario, durante la trasmissione Fahrenheit di RaiRadio3, che ha affrontato la questione formazione docenti, stipendi dirigenti e valutazione scuole.
Faraone ha anticipato che
per il futuro si investirà sulla selezione degli insegnanti. "In questi anni è accaduto che la scuola è stata fucina del precariato e delle graduatorie, più che il luogo dei concorsi e selezione docenti per merito. Azzeriamo le graduatorie, dal 2016 solo concorso. Sulla formazione e qualità degli insegnanti investiremo tantissimo e premieremo i migliori."
Quanto alla
valutazione delle scuole, "noi terremo conto delle condizioni di partenza di ogni scuola, non c è una valutazione a prescindere. In più, premieremo chi fa bene e daremo forza a chi è indietro per mettersi al passo."