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Borse europee caute in avvio. Più sicura Milano grazie a Finmeccanica e WDF

Commento, Finanza
Borse europee caute in avvio. Più sicura Milano grazie a Finmeccanica e WDF
(Teleborsa) - Partenza in lieve rialzo per Piazza Affari all'indomani di una sessione dominata dal segno più.

Prevale oggi una certa cautela in attesa che il Governo ellenico consegni ai creditori il piano di riforme e riduzione del debito che permetterebbe ad Atene di ottenere l'estensione del piano di aiuti per quattro mesi.

Da rilevare, inoltre, che questa sera la Chairwoman della Federal Reserve Janet Yellen sarà in audizione presso il Congresso per spiegare i propri orientamenti di politica monetaria. Un passaggio importante per i mercati, che attendono dettagli sull'exit strategy.

Dal fronte macroeconomico, in arrivo i prezzi al consumo in Eurozona mentre la Germania ha confermato la ripresa del PIL nel quarto trimestre.


Sul valutario, l'Euro / Dollaro USA è sostanzialmente stabile e si ferma su 1,133.

Tra le commodities, invece, l'Oro continua la seduta poco sotto la parità mentre il petrolio (Light Sweet Crude Oil) scambia a 48,86 dollari per barile, con un calo dell'1,19%.

Invariato lo Spread, che si posiziona a 112 punti base, con il rendimento del BTP decennale che si posiziona all'1,49%. In agenda oggi l'asta di CTZ - BTP€i.

Tra gli indici di Eurolandia, sulla parità Francoforte e Londra, mentre Parigi avanza dello 0,12%.

In lieve rialzo il listino milanese, con il FTSE MIB che mostra un +0,17% trainata da Finmeccanica, miglior Blue Chip dopo l'annuncio della cessione a Hitachi di AnsaldoBreda e Ansaldo STS.

Ancora in evidenza World Duty Free, anche ieri tra i best performer in scia a voci sul presunto interesse della svizzera Dufry.

Continuano gli acquisti su A2A. Secondo indiscrezioni i comuni di Milano e Brescia avrebbero chiuso il placement di una quota della superutility.

In luce Banca Mps, che ignora il taglio del target price da parte di JP Morgan.

Tutti energetici Tra i più forti ribassi. Il crollo delle quotazioni del greggio continua infatti a pesare su Saipem e ENI, quest'ultima zavorrata anche dall'underperform di Jefferies.
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