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PMI e appalti, artigiani chiedono un testo unico con "poche e semplici" regole

Economia
PMI e appalti, artigiani chiedono un testo unico con "poche e semplici" regole
(Teleborsa) - Le piccole imprese italiane sono restie a partecipare agli appalti pubblici a causa di una burocrazia ancora macchinosa e della incompleta attuazione del Rating di legalità.. Lo ha annunciato ieri al Senato Arnaldo Radaelli, Presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia, esprimendo un parere in merito alla delega al Governo per l’attuazione delle direttive Ue su appalti e concessioni.

Oggi, si è presentata dinanzi alla Commissione Lavori pubblici anche la Confederazione Nazionale dell'artigianato (CNA), sottolineando che la normativa comunitaria potrebbe "rappresentare un'opportunità" per il sistema degli appalti, perché "l'attuale contesto normativo favorisce le grandi imprese".

Secondo il vicepresidente della CNA, Marco Cassani, la normativa vigente "confina le piccole imprese nel recinto dei subappalti, senza alcun sistema di garanzie", mentre servirebbero una serie di regole, quali: la suddivisione in piccoli lotti, l'eliminazione delle garanzie degli appalti sino a 250 mila euro, formazione ed informazione diffusa, norme che tutelano il subappalto.

"E' necessario lavorare per arrivare ad un nuovo testo unico per appalti e concessioni" che contenga "poche e semplici regole", ha affermato Cassani, auspicando il superamento del dedalo di articoli ed allegati che costituisce l'attuale Codice Appalti ed il relativo Regolamento.



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