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Ritorna il credito a famiglie e imprese italiane...almeno nel Nord Est

Economia
Ritorna il credito a famiglie e imprese italiane...almeno nel Nord Est
(Teleborsa) - Inversione di tendenza per il credito alle imprese e famiglie che “perlomeno in 4 province del Nordest, mostra segnali di recupero.



E’ quanto segnalato dalla CGIA di Mestre che spiega come, se nel 2012 e nel 2013 le banche avevano lasciato a secco sia le famiglie sia le imprese, nel 2014, c’è stato un aumento del credito che va dallo 0,1% di Verona fino ad arrivare al +1,1% registrato a Bolzano, passando dal +0,4% di Udine al +0,9% di Trento. Che la stretta creditizia fosse in fase di allentamento era stato segnalato “illo tempore” anche da Bankitalia.

Al 31 dicembre 2014, la clientela del Nordest (imprese e famiglie) aveva ricevuto 206,9 miliardi di euro: la provincia che in termini assoluti ha potuto beneficiare del maggior numero di finanziamenti è stata quella di Verona, con 28,6 miliardi di euro.

“Seppur insufficiente, è un segnale positivo. Adesso attendiamo il Quantitative easing. A Nordest, nonostante la crisi, le banche locali hanno aumentato la quota di mercato (raggiunto il 27,4%), cosa che non ha avuto eguali nel resto del Paese,” ha commentato Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA che ha aggiunto: “ovviamente siamo ancora molto lontani dai tempi in cui la liquidità veniva erogata dagli istituti di credito con grande facilità.

Tuttavia, in questo ultimo anno abbiamo riscontrato qualche segnale positivo e questo va salutato con grande soddisfazione. Detto ciò, la situazione venutasi a registrare a Pordenone, a Belluno e a Treviso, con contrazioni che oscillano tra il 2,2% e il 2,5% ci dicono che la stretta creditizia ha continuato ad allargarsi, soprattutto lungo le rive del Livenza. Speriamo – conclude Bortolussi – che l’avvio del Quantitative easing, vale a dire l’acquisto di titoli da parte della BCE, possa ridare liquidità al sistema bancario e, di conseguenza, all'economia reale". La situazione- spiega ancora la CGIA- risulta migliore di quella emersa a livello generale, dove sono state considerate sia le imprese che le famiglie. Per artigiani, commercianti e imprenditori sono 5 le province che hanno visto incrementare l’erogazione dei prestiti: Rovigo, con +0,2%; Verona, con +0,3%; Udine con +0,8%; Bolzano, con +0,9 % e Trento, con +1%.

Le imprese più “aiutate” delle banche sono state quelle scaligere: al 31 dicembre scorso avevano ottenuto 20,5 miliardi di euro, sempre al 31 dicembre dell’anno scorso, la quota complessiva erogata alle famiglie del Nord est ammonta a 65,1 miliardi di euro: le più beneficiate erano quelle patavine: gli impieghi ammontavano a 8,9 miliardi di euro.

La CGIA, infine, ricorda che le banche locali sono state pressoché le uniche ad aver continuato ad erogare credito in questi ultimi anni di dura crisi economica. Secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, alla fine del 2013 la quota di mercato delle banche locali sui prestiti al settore produttivo è stata, a livello nazionale, massima nelle regioni del Nordest (27,4%, con punte di oltre il 60% nelle province di Trento e Bolzano).




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