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Grandi opere, costi e cantieri infiniti

27 opere incompiute dal 2001, costi lievitati

Economia
Grandi opere, costi e cantieri infiniti
(Teleborsa) - Nonostante siano ben poche le principali grandi opere incluse nel Programma delle infrastrutture strategiche ad essere state completamente terminate, i costi, invece, hanno subito una vera e propria impennata.

Il caso più evidente riguarda la tratta ferroviaria ad alta velocità Milano-Bologna-Firenze. Se nella delibera del Cipe del 2001 era previsto un costo di quasi 1,3 miliardi di euro, al 31 dicembre scorso, la mega opera ormai ultimata, è costata oltre 13 miliardi di euro, pari ad un incremento del 917 per cento.

A sottolinearlo è la CGIA di Mestre, che spiega come altrettanto significativo sia lo scostamento tra il preventivo di spesa e il costo sostenuto fino adesso per la realizzazione del corridoio Jonico, ovvero la “Taranto-Sibari- Reggio Calabria”. La nuova statale Jonica, una nastro di strada a 4 corsie di quasi 500 Km, doveva inizialmente costare poco più di 3 miliardi di euro: ad oggi il costo preventivato si aggira sui 20 miliardi di euro (+ 551 per cento).

Anche l’aumento di spesa sostenuto per la realizzazione della strada statale n° 38 della Valtellina (variante Morbegno dallo svincolo di Fuentes allo svincolo di Tartano) è stato da capogiro: +401 per cento. Se inizialmente l’investimento doveva essere di 481 milioni di euro, dopo 13 anni la spesa prevista è salita a 2,5 miliardi di euro circa.

Secondo il Segretario della Confederazione artigiana, Giuseppe Bortolussi, "è utile sottolineare che il risultato emerso dalle comparazioni tra il costo definito nel lontano 2001 e quello sostenuto o previsto" in questo momento "va preso con le pinze". Non bisogna dimenticare che "rispetto a 14 anni fa molte infrastrutture hanno subito delle importanti varianti in corso d’opera". Per molte di queste, inoltre, si è reso necessario realizzare un elevatissimo numero di interventi complementari. Bortolussi continua facendo l'esempio della Tav Milano-Bologna-Firenze, "l’opera è stata definita col passare degli anni: un lavoro in progress che ha snaturato il progetto e i costi iniziali". Tutto ciò, ovviamente, ha contribuito a far "lievitare i costi". E si chiede, "il dubbio rimane: come mai in Italia le grandi opere subiscono degli aumenti così importanti in corso d’opera?”

L’Ufficio studi della CGIA, precisa che sebbene lo stato di avanzamento di queste 27 grandi infrastrutture prosegua con una velocità molto contenuta, c’è da segnalare che "le risorse da reperire per terminare i lavori sono ancora molte". A fronte di un costo per l’ultimazione dei lavori stimato al 31 dicembre 2014 in 223,6 miliardi di euro, all’appello ne mancano ben 134,6 miliardi, pari al 60 per cento del totale.
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