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Fisco: dall'e-fattura al ruling internazionale, il CdM approva tre decreti

Economia
Fisco: dall'e-fattura al ruling internazionale, il CdM approva tre decreti
(Teleborsa) - Via libera del Consiglio dei Ministri ai tre decreti attuativi relativi alla delega fiscale, riguardanti la fatturazione elettronica, l’internazionalizzazione delle imprese e le norme in materia di certezza del diritto nei rapporti tra contribuenti e fisco.

Padoan, in conferenza stampa, ha spiegato che con tali decreti attuativi "miglioriamo le condizioni di certezza in cui operano i contribuenti". Si tratta - ha aggiunto - di "un passo in avanti importante, ma non è ancora quello decisivo". Rispondendo alla domanda sulla cosiddetta norma "salva-Berlusconi", relativa alle soglia di punibilità per l'evasione, Padoan ha smentito che vi siano delle tensioni in seno al Governo e che lo slittamento risponde a motivi di carattere tecnico.

Con i tre decreti attuativi approvati oggi, il governo riavvia così l'iter della riforma fiscale nata a marzo dello scorso anno e arenatasi dopo il varo ei primi tre decreti. Quali sono i decreti approvati oggi?

- Il primo decreto riguarda la trasmissione telematica delle operazioni IVA e il controllo delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici.

In parole povere, commercianti e imprenditori potranno decidere se adeguarsi alla cosiddetta fattura elettronica che permetterà loro di inviare gli incassi al fisco via web mandando in pensione il registratore di cassa e lo scontrino fiscale. Quest'ultimo sarà facoltativo e non sarà più soggetto alle relative multe.

I privati saranno incentivati ad aderire all'emissione della e-fattura, che permetterà la tracciabilità telematica, perché avranno meno obblighi e controlli.
In particolare, si garantisce una corsia preferenziale per ottenere i rimborsi Iva entro tre mesi, spariscono gli adempimenti introdotti con lo spesometro e scompare l'obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi e quello relativo alle operazioni con i paradisi fiscali. Inoltre, potrebbero essere ridotti da quattro a tre anni i termini per gli accertamenti e le rettifiche.

Il processo verrà introdotto gradualmente. Si partira' dal primo luglio 2016 quando i titolari di partita Iva potranno sperimentare l'emissione, la trasmissione e la conservazione delle fatture elettroniche sul server dell'Agenzia delle Entrate. Poi dal primo gennaio 2017 le aziende potranno scegliere di passare dal regime cartaceo a quello telematico, ottenendo appunto i vantaggi. Dalla stessa data sara' possibile anche il rilascio dello scontrino o ricevuta elettronica fra i titolari di partita Iva e persone fisiche.

NB: Si tratta di operazioni diverse dalla fatturazione elettronica per le Pubbliche Amministrazioni che è andata a regime dal 31 marzo scorso.

- Il secondo decreto riguarda le misure per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese, anche detto "ruling internazionale". Introduce norme per spingere i grandi gruppi ad investire in Italia e viceversa, ma anche qualche paletto per impedire il fenomeno della "fuga dei profitti" nei Paesi a bassa tassazione.

Il decreto mira inoltre a introdurre regole certe per gli operatori stranieri che intendono spostare i loro capitali per avviare o rilanciare attività e iniziative produttive in Italia. Dovrebbe, infatti, arrivare una nuova forma di interpello. In pratica, chi vorrà investire in Italia potrà interrogare l'Agenzia delle Entrate con una specifica istanza sulle regole e le norme che disciplinano il trattamento fiscale del piano di investimento o di eventuali operazioni straordinarie che si vogliono realizzare.

- Il terzo decreto riguarda infine "disposizioni sulla certezza del diritto nei rapporti tra fisco e contribuente". tra queste c'è anche la contestata "norma salva-Berlusconi" che stabilisce l'esclusione della punibilità per reati previsti dallo stesso decreto legislativo n. 74 "quando l'importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al tre per cento del reddito imponibile dichiarato o l'importo dell'imposta sul valore aggiunto evasa non è superiore al tre per cento dell'imposta sul valore aggiunto dichiarata.

Finora della delega fiscale hanno visto la luce soltanto tre dei tanti decreti attuativi: quello sulle commissioni censuarie (primo passo della riforma del catasto), sulle semplificazioni (che ha dato il via alla sperimentazione del 730 precompilato) e sul riordino della tassazione dei prodotti da fumo.




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