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Irpef senza rincari (o quasi): aumenti solo in tre regioni

Economia
Irpef senza rincari (o quasi): aumenti solo in tre regioni
(Teleborsa) - Finalmente una buona notizia in materia di tasse: nel 2015 la stragrande maggioranza delle regioni italiane ha deciso di non aumentare l’addizionale regionale Irpef.

Rispetto allo scorso anno, in ben 13 regioni le aliquote sono invariate ed in 2 regioni sono addirittura diminuite. Sono solo 3 le regioni in cui c'è stato un aumento dell'aliquota - Lazio, Liguria e Piemonte – con ritocchi di ben poco ammontare e soprattutto per i contribuenti con redditi che superano i 35 mila euro.

L’analisi è stata effettuata dall'Ufficio studi della CGIA, sulla base delle aliquote comunicate dalle Regioni, che varrà come di norma a partire dall'anno prossimo, in quanto quest'anno si applicano in busta paga le aliquote annunciate nel 2014.

“Va segnalato che la quasi totalità delle regioni ha deciso di non aumentare l’aliquota fino al livello massimo" ha sottolineato il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, ricordando che, dal 2015, i governatori hanno la possibilità di elevarla sino al 3,33% e che tale opzione che è stata sfruttata solo dal Piemonte (per redditi oltre i 75 mila euro) e dal Lazio.

Va ricordato che l'aliquota base dell’addizionale regionale Irpef nei territori a statuto ordinario è pari all'1,23%, ma è stata data la possibilità di variarla sino al massimo del 3,33%. Alcune regioni sono state obbligate per legge a ritoccare le aliquote. Nel caso di disavanzo sanitario, le aliquote sono incrementate obbligatoriamente e, se il deficit sanitario è particolarmente grave, le Regioni sono obbligate a un Piano di rientro.

Nel corso degli anni il gettito dell’addizionale regionale Irpef è cresciuto in maniera esponenziale. Se nel 1999 (anno di introduzione) le regioni incassarono 2,4 miliardi di euro, nel 2014 il gettito complessivo ha toccato i 10,9 miliardi di euro (in 15 anni l’aumento è stato del +350 per cento

Certamente, si tratta di una decisione di non poco rilievo, considerando il peso che l'Irpef ha in busta paga, ma soprattutto i tagli ai trasferimenti statali subiti dalle regioni che - sottolinea Bortolussi - conferma lo sforzo fatto dalle regioni di non gravare sui redditi. D'altro canto, va rilevato che la tassazione diretta sui redditi va assumendo sempre meno importanza rispetto all'altra forma di tassazione, introdotta dalla local Tax.


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