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Anticorruzione, sì della Camera. Il falso in bilancio torna a essere reato

Economia
Anticorruzione, sì della Camera. Il falso in bilancio torna a essere reato
(Teleborsa) - Via libera dell'Aula della Camera al disegno di legge anticorruzione che reintroduce, tra le altre cose, il falso in bilancio.

Il testo ha ottenuto 280 voti a favore e 53 voti contrari, mentre gli astenuti sono stati 11. Contro hanno votato Movimento 5 Stelle e Forza Italia, mentre la Lega si è astenuta.

"Con la nuova legge anticorruzione il falso in bilancio ritorna ad essere un reato punito con sanzioni severe", ha scritto su Twitter il Ministro della Giustizia Andrea Orlando dopo il sì definitivo al testo, che si era sbloccato ad aprile dopo oltre 700 giorni di stallo.

Ecco le principali novità della legge:

- Aumento delle pene massime per reati di corruzione nella Pubblica Amministrazione. Lo scatto in avanti della pena interessa vari tipi di corruzione, dagli atti contrari ai doveri d'ufficio alla corruzione nell'esercizio della funzione.
Nel dettaglio, la pena per corruzione propria va dai 6 ai 10 anni, quella per corruzione impropria da 1 a 6 anni. Il peculato riceve una pena tra i 4 e i 10 anni e 6 mesi, l'induzione indebita tra i 6 anni e i 10 anni e 6 mesi.
Stretta anche sulla corruzione in atti giudiziari, la cui pena può partire da 6 anni e arrivare a 20 anni nei casi più gravi. Invariate le pene per il reato di concussione, che tuttavia viene esteso anche all'incaricato di pubblico servizio.

- Nuove norme sul patteggiamento. Si potrà ricorrere a patteggiamento ma solo nel caso in cui vi sia la restituzione integrale del maltolto. In caso di condanna, il funzionario corrotto dovrà versare allo Stato un importo equivalente alla tangente intascata (cosiddetta riparazione pecuniaria).

- Stop a contratti con la Pubblica Amministrazione per i "colpevoli"e estinzione del rapporto di lavoro in alcuni casi. sale a 5 anni (prima erano 3) il divieto di contrarre con la PA per chi è condannato per un reato di corruzione.
Inoltre le condanne non inferiori a 2 anni comportano l’estinzione del rapporto di lavoro o di impiego con le PA e società partecipate.

- Stretta sui reati di mafia. Pene in aumento per chi fa parte di un'associazione mafiosa (da 10 a 15 anni) ma anche per chi promuove, organizza e dirige l'associazione stessa (da 12 a 18 anni). Se l'associazione mafiosa è armatasi arriva a 26 anni di carcere.

- Sconti di pena per i collaboratori giustizia: la pena potrà essere ridotta da 1/3 a 2/3.

- Aumento dei poteri dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Il pubblico ministero che esercita l'azione penale nei diritti contro la Pubblica Amministrazione dovrà informare l'Autorità nazionale anti corruzione. Inoltre l'Anac potrà esercitare la vigilanza e il controllo sui contratti d'appalto segretati.

- Reintroduzione del reato di falso in bilancio. Le società non quotate rischiano pene tra 1 e 5 anni (ma non saranno oggetto di intercettazioni), quelle quotate tra 3 e 8 anni.
Le pene per le piccole imprese vanno invece da 6 mesi a 3 anni.
Riviste al rialzo anche le sanzioni pecuniarie per le società che hanno tratto vantaggio dal falso in bilancio.


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