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Grecia, a caccia delle responsabilità di un default annunciato

Economia
Grecia, a caccia delle responsabilità di un default annunciato
(Teleborsa) - Lo scorso dicembre, quando l'uomo di punta del FMI in Grecia, Poul Thomsen, respinse la proposta di Atene di sbloccare più fondi di salvataggio, si assunse una grandissima responsabilità.

Il successivo fallimento del governo greco nel raggiungere un accordo con i suoi creditori ha di fatto contribuito alla sconfitta su tutta la linea di Thomsen.

Thomsen, economista danese, sta tenendo una posizione intransigente contro i piani economici Syriza che non riescono a soddisfare i criteri del Fondo Monetario Internazionale, per riportare il problema del debito della Grecia su un percorso sostenibile.

Questa volta, però, la permanenza della Grecia nell'euro e la credibilità del FMI sono appese ad un filo, per il semplice fatto che la Grecia scarica le colpe dei continui fallimenti sui leader europei, che a loro volta guardano all'approvazione del FMI prima di versare altro denaro per mantenere la Grecia a galla.

Thomsen, conosciuto come "l'architetto dell'euro", ha partecipato attivamente alla risoluzione del problema greco sin dal suo inizio, nel 2010 e ha spesso rappresentato il fondo alle riunioni dei ministri delle finanze della zona euro, frequentate assiduamente da membri della Commissione Europea e della Banca Centrale. Queste due istituzioni, oltre al Fondo monetario internazionale, costituiscono la cosiddetta Troika dei creditori greci.

"L'accordo raggiunto lo scorso dicembre è stata un'occasione persa enorme", ha dichiarato Martin Edwards, professore di relazioni internazionali presso Seton Hall University, nel New Jersey, che ha studiato i programmi di prestito del FMI. "Tutte le parti in causa si erano mosse per avere un governo greco moderatamente cooperativo e che avesse intenzione di sedersi al tavolo per trattare. Il problema è proprio quello, di come è stato concepito tutto dall'inizio”.
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