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Roma, "una mucca da mungere". Mafia Capitale scuote la politica nazionale

Politica
Roma, "una mucca da mungere". Mafia Capitale scuote la politica nazionale
(Teleborsa) - "Chi ruba va in galera e paga tutto". Così il Premier Matteo Renzi ha commentato l'ultimo atto dell'inchiesta "Mafia Capitale" che ieri ha portato all'arresto di 44 persone, in gran parte esponenti ed ex esponenti della politica romana.

Ma queste parole non sono bastate a placare le ire degli altri partiti, che hanno chiesto a viva voce le dimissioni del Sindaco di Roma, Ignazio Marino, oltre che un consistente giro di vite sui politici del PD finiti sotto inchiesta.

Il Presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, ha annunciato la sospensione immediata di tutti i politici coinvolti, ma Marino e il Governatore del Lazio, Luca Zingaretti, non si toccano, né sono allo studio commissariamenti o scioglimenti per mafia.

Intanto emergono nuovi particolari nello scandalo del malaffare a Roma scoppiato a fine dicembre. Per esempio, che alcuni politici chiedevano un fisso per i "favori", mentre altri si accontentavano di tangenti al bisogno.

Ancora, in una intercettazione Salvatore Buzzi, braccio imprenditoriale dell'organizzazione gestita da Massimo Carminati in quanto a capo delle cooperative indagate, dice ai suoi collaboratori: "Se Marino resta sindaco altri tre anni e mezzo, ci mangiamo Roma".

Sempre Buzzi, al telefono con Carminati, afferma: "I consiglieri comunali devono stare ai nostri ordini".

In un'altra conversazione con Franco Figurelli, impiegato presso la segreteria di Coratti (entrambi finiti in manette nel blitz di ieri), il re delle cooperative sociali afferma che "la mucca deve mangiare per essere munta" salvo poi ricordare: "la mucca l'avemo munta tanto".
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