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TFR & fondi pensione, boom della previdenza complementare nel 2014

Economia
TFR & fondi pensione, boom della previdenza complementare nel 2014
(Teleborsa) - Cresce il sistema dei fondi pensioni, grazie alla possibilità di conferire il TFR ad altre forne previdenziali, diverse dall'INPS. Dalla relazione annuale della COVIP - Commissione di vigilanza sui fondi pensione emerge che le adesioni ai fondi pensionistici sono crescite del 5,4% nel 2014 e in termini di patrimonio c'è stata una crescita del 12%.

Coloro che hanno scelto forme pensionistiche complementari hanno raggiunto i 6,5 milioni di adesioni, pari al 29,4% degli occupati. In particolare, i fondi negoziali hanno raggiunto 1,9 milioni di aderenti, quelli aperti oltre 1 milione e quelli preesistenti 650 mila adesioni. Ancora in crescita i piani individuali di previdenza, che hanno superato i 2,4 milioni di aderenti.

Il patrimonio delle forme pensionistiche complementari ha raggiunto 131 miliardi di euro,cifra pari all'8,1% del PIL ed al 3,3% delle attività finanziarie delle famiglie. Nel corso del 2014 sono stati raccolti contributi per 13 miliardi di euro, 600 milioni in piu' rispetto al 2013. Dei contributi versati 5,3 miliardi di euro provengono da flussi di Tfr, di cui l'82% confluisce nei fondi pensione negoziali e preesistenti. (segue)

Alla fine del 2014 le forme pensionistiche complementari operanti nel sistema erano 496, così suddivise: 38 fondi pensione negoziali, 56 fondi pensione aperti, 78 piani individuali pensionistici di tip o assicurativo (PIP) e 323 fondi pensione preesistenti

La crescita è stata testimoniata anche dai "rendimenti positivi" dei fondi pensione, che hanno sia beneficiando del buon andamento dei mercati finanziari e delle politiche monetarie espansive della BCE, che del progressivo miglioramento dell'economia globale. I fondi negoziali hanno ottenuto in media rendimenti del 7,3% e quelli aperti del 7,5%. I nuovi PIP (piani di previdenza individuale) del ramo II hanno guadagnato in media il 6,8% e quelli di ramo I il 2,9%. Nello stesso periodo, la rivalutazione del TFR, al netto dell'imposta sostitutiva, si è attestata all'1,3%.

In questo quadro positivo esiste anche un risvolto della medaglia: sale a 1,6 milioni il numero di iscritti che ha dovuto sospendere i pagamenti a causa delle ristrettezze economiche dettate dalla crisi.
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