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Isis: da tagliagole a kamikaze, l’importante è uccidere

Isis: da tagliagole a kamikaze, l’importante è uccidere
(Teleborsa) - La Tunisia ha richiamato i riservisti dell’esercito e chiuso decine di moschee non autorizzate, in un giro di vite di sicurezza dopo che militanti jihadisti hanno ucciso 38 persone, tutti turisti, nella nota località balneare di Susa.



Il Kuwait, anch’esso colpito venerdì da un attacco terroristico in una moschea sciita della capitale che è costato la vita a 27 persone con il ferimento di oltre 200 fedeli in preghiera, ha tenuto i funerali per le vittime.

“L'attacco a Susa è stato un colpo doloroso e inaspettato che potrebbe avere un impatto pesante sull'economia tunisina in generale e sul settore del turismo in particolare”, ha detto il primo ministro Habib Essid. Lo scorso marzo altre 17 persone sono rimaste uccise in un attacco di stessa matrice terroristica al museo del Bardo, a Tunisi.

Prima di allora, la Tunisia era sempre sfuggita alla gran parte dei disordini che dopo la primavera araba avevano colpito altre nazioni come la Libia, la Siria e l'Egitto. Il paese magrebino sembra quindi essere stato messo nel mirino dell’Isis, per estendere l’espansione quasi completata nelle zone orientali delle vicina Libia.

Il Ministro Essid ha poi detto che le forze dei riservisti sono state chiamate a difendere siti come alberghi e centri commerciali.

Gli altri attacchi di venerdì, oltre a quello di Susa e di Lione, includono un’incursione di un kamikaze jihadista alla moschea sciita di Kuwait City ed uno in Somalia contro i militari dell’Unione Africana, costati complessivamente la vita a 58 persone.

I servizi di intelligence delle nazioni coinvolte stanno indagando se ci sono collegamenti tra i vari episodi terroristici, in seguito alle chiamate dello Stato islamico a sostegno di un'ondata di violenza durante il mese del Ramadan, mese sacro per la religione musulmana.
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